“Devo tutto a mio padre che per anni ha fatto sacrifici incredibili per
portarmi in giro da una parte all’altra della città. Allenamenti, partite..
solo ora che sono genitore posso capire davvero. Per questo gliene sarò sempre
riconoscente. L’altra persona a cui devo tutto è Volfango Patarca che mi ha
visto giocare e mi ha subito portato nella mia squadra del cuore, la squadra
della mia vita, la Lazio.”
“Giocavo
nella U.S. Cinecittà, società affiliata alla Roma. Mi volevano, ma io vengo da
una famiglia profondamente laziale, così papà ringraziò ma disse di no. Nella mia
zona eravamo circa 3000 famiglie e solo la nostra era di fede laziale.”
“Ho fatto tutta la trafila nel settore giovanile, ho giocato 8
anni da titolare nella prima squadra, ho fatto il capitano, ho vinto tanto e
alzato tanti trofei, per questo la Lazio
è e sarà sempre parte della mia vita.”
LA MIA VERITA’: “Sono dovuto
andare via, perché la Lazio aveva problemi economici molto seri: in un giorno
hanno venduto sia me che Crespo. Il mio
sogno era quello di giocare per sempre con la Lazio, ma non mi è stata data
possibilità di scelta. La società in quel momento mi ha fatto uscire male
di scena. Se mi fosse accaduto oggi, mi sarei difeso meglio e sarei stato in grado di gestire meglio
la vicenda. Decisero di vendermi per fare cassa, ma passai io per quello che
voleva andare via. Loro dovevano dire come stavano le cose, tanto la
verità sarebbe venuta a galla. Dovevano
dire che navigavano in cattive acque e che la Lazio era piena di debiti. Io
avevo ricevuto tanto dalla Lazio ma avevo dato anche molto, meritavo più
rispetto!”
“Il momento più bello? La conquista dello scudetto vinto in quel
modo. Noi dentro lo stadio a guardare la Juventus che giocava, con 70mila
persone sospese con noi. Poi il momento del trionfo, un’emozione impressionante,
perché vincere a Roma non è come vincere altrove. Le immagini di quello scudetto le ho ancora scolpite nella testa. Non ho
mai provato niente di simile nella mia vita…”
Il derby maledetto:“In quella partita è stato bravo Montella, ma io proprio non c’ero
con la testa quella domenica. Come tirava faceva gol e uno me lo sono fatto da
solo. non cerco alibi o scuse ma per me, quella fu una settimana difficile. La società mi aveva convocato nei giorni
antecedenti al derby, per dirmi che a fine stagione, dovevo andare via, perché non
c’erano soldi. Mi avevano ceduto alla Juve. Io non volevo andare, ci sono state
delle tensioni, è successo un casino quel giorno. All’intervallo di quello
sciagurato derby, è bastata una scintilla per farmi esplodere, ho mandato tutti
a quel paese e sono uscito di scena. Ero giovane.. ho sbagliato…”
“IL MIO
CALCIO ERA LA LAZIO”: “potevo andare in molte squadre, avevo l’imbarazzo della scelta ma
io volevo la Lazio, per me quello era il calcio, il mio calcio era la Lazio.
Tante squadre mi hanno sempre cercato, ma io ho detto sempre di no. Poi il
giorno dell’ultimo allenamento eravamo in campo a fare il torello a Formello. Arriva
la chiamata del figlio del presidente, che mi ha detto che non avevo scelta e
che dovevo andare via, che dovevo accettare per forza perché il mercato stava
chiudendo. Non ho potuto fare nulla, mi hanno mandato via subito, neanche il
tempo di prendere le mie cose perché avevo l’aereo per Milano. Quando arrivai a
San Siro, dove c’era un derby amichevole ho visto anche Crespo e gli ho chiesto cosa
stesse facendo lì. Lui mi ha risposto che l’avevano venduto all’Inter. A quel
punto l’unica cosa che gli ho chiesto è stata: “Ma è rimasto qualcuno a
Formello?”
: “Quel giorno per me è stato terribile. Mi hanno messo sul
balcone a salutare la gente con una maglietta in mano, mi sono trovato in una
realtà che non mi apparteneva. In conferenza stampa con Galliani avevo una faccia da
funerale, perché quello era il mio stato d’animo. Oggi mi sono ambientato, i
successi aiutano a cancellare tutto.. o quasi….”
PERCHE' LA LAZIO E' MOLTO PIU' DI UN TROFEO
PERCHE' CHI HA PER MAGLIA IL CIELO CON UN' AQUILA CHE VI VOLA...
NON INDOSSERA' MAI PIU' QUALCOSA DI UGUALMENTE BELLO
PERCHE' GRAZIE A DIO LA PASSIONE A VOLTE SCALDA IL CUORE PIU' DEL DENARO
O ALMENO LASCIATEMELO CREDERE.........
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