L’errore di Delio Rossi
L'ex allenatore viola doveva menare il suo giocatore nello spogliatoio. Così non avremmo letto certi editoriali

“Non si fa così”, hanno tossicchiato i commentatori, indignati per il clima di tensione che si vive nel calcio italiano, quotidianamente aizzato e tenuto in vita dagli stessi commentatori. Inevitabile che i “non si fa così” finiscano nei luoghi comuni del “calcio malato e sporco”, nella difesa di un ragazzino impertinente (a cui i ceffoni del suo ex allenatore non potranno fare che bene per il resto della carriera) perché “tutto ma non la violenza”. Il calcio è sport da uomini e gli uomini quando serve si menano. Non starò certo qui a rimpiangere i tempi in cui difensori e attaccanti se le davano come Repubblica e Berlusconi non visti dalle moviole, ma la retorica che sui giornali ha smontato Delio Rossi dandogli del vecchio fallito rincoglionito dallo stress è roba che non si può vedere. Il tutto condito da un pizzico di antirazzismo che non guasta mai: i tifosi della Fiorentina infatti hanno applaudito l’allenatore e dato dello “zingaro” a Ljajic. A questo punto gli editoriali si scrivevano da soli.
I tifosi di calcio però hanno un pregio (quando non interrompono le partite chiedendo ai giocatori di togliersi le maglie): sanno ancora riconoscere un’autorità, e soprattutto sanno chi sta facendo di tutto per salvare la situazione e chi invece guarda al proprio pezzetto di campo pensando a come pettinarsi o a quale balletto fare in caso di gol. Oppure a quelli che rimuginano ossessivamente su un gol non dato che magari potrà decidere lo scudetto. Svegliatevi, cari dirigenti della recriminazione e magazzinieri del pelo nell’uovo, il calcio è fatto di cose che vanno per il verso sbagliato e a guardar bene c’è sempre un’ingiustizia all’origine di ogni vittoria e di ogni sconfitta. E vi risparmio l’osservazione che il principio vale anche di più nella vita. Poi il calcio, con le sue leggi capricciose, sa come approntare i suoi coup de téatre e induce Buffon a incorniciare con una cazzata solenne una partita in cui la Juventus aveva fatto più tiri in porta delle Inter di Stramaccioni, Ranieri, Gasperini, Benitez e Leonardo messe insieme. Forse Galliani terrà sul cellulare anche il filmato del dribbling fatale e fallimentare del portiere bianconero, e magari, già che ha il telefono fra le mani, potrà mandare un sms al malcapitato goalkeeper e aderire così a una delle campagne di incoraggiamento più adolescenziali degli ultimi vent’anni, il “tiralosu”. A lanciarla non poteva essere che Tuttosport.
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